giovedì 30 maggio 2013

Popol Wuh

POPOL WUH
di Albertina Saravia E.

Recensione a cura di Federica Leone

Quando mi è stato chiesto di recensire un libro a mia scelta che avesse a che fare con l’antropologia, l’archeologia e la mitologia ho subito pensato a questo testo di Albertina Saravia comprato nel lontano 1992 durante un viaggio in Guatemala.
Nell’innocenza dei miei 15 anni e immersa com’ero nella scoperta delle meraviglie Maya, fui letteralmente folgorata da questo testo che racconta la nascita del mondo secondo i Quiche, discendenti dei Maya del Guatemala che edificarono tra le altre le meraviglie di Tikal.

L’autrice, guatemalteca doc e figlia di padre antropologo, trascorse l’infanzia ascoltando i racconti del genitore sulla nascita dei suoi antichi progenitori e crescendo cercò un testo che raccontasse quell’affascinante storia in modo comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Non riuscendo a reperire che testi frammentari e ripetitivi, decise di imbarcarsi nell’impresa di dare un filo logico alla storia dei suoi antenati. Si affidò al testo risalente all’inizio del XVIII secolo di Frate Francisco Jimenez, padre dominicano che per primo tradusse in castillano la storia dei Quiche basandosi sull’antico testo maya “Popol Wuh”. Al testo l’autrice associa i disegni dei codici Maya precolombiani che precedono di 300 anni la trascrizione di Padre Jimenez. La numerazione della pagine è in numeri Maya e ogni tavola è accompagnata dall’attenta trascrizione del codice da cui è stata tratta. Il fascino delle antiche figure ritratte si rispecchia nel testo redatto con uno stile molto particolare che riflette la duplice intenzione dell’autrice di rendere la storia dei Quiche comprensibile a tutti e allo stesso tempo di rispettare la sacralità del testo e il conseguente utilizzo di espressioni e frasi dal sentore arcaico che ricordano quelle della Bibbia. “Popol Wuh” infatti ha per i popoli mesoamericani lo stesso valore che l’Antico Testamento ha per il popolo ebraico e come esso racconta la nascita di un popolo partendo dalla creazione del mondo e dell’essere umano. Come Adamo nacque dal fango primordiale così i quattro progenitori dei Quiche furono creati dal mais; come Noè e la sua arca salvarono l’umanità dai peccati del diluvio, così i quattro venerabili Quiche sterminarono le tribù che si ribellarono a Dio arroccandosi sulla sacra montagna Hacawitz; come il popolo ebraico lasciò l’Egitto per raggiungere la terra che Dio aveva destinato loro, così i quattro saggi e le loro famiglie lasciarono la terra di Tulan e, superando il mare che separò le acque al loro passaggio, raggiunsero la terra Quiche. Le similitudini tra il testo ebraico e quello maya sono molteplici e stupefacenti e, come il Corano e gli antichi testi Indù, ci parlano di un origine del mondo comune a tutti i popoli della terra.

Perché l’uomo comunque lo si guardi è sempre uguale a se stesso e le differenze culturali seguite a millenni di storia e di indottrinamento si annullano di fronte a testi come il Popol Wuh e l’Antico Testamento. Ad esempio la storia della lotta tra i fratelli che liberarono il mondo dai malefici Dei di Xibalba (l’Aldilà) ricorda quella di Caino e Abele, e il racconto dell’immacolata concezione di questi stessi fratelli porta la similitudine fino al Nuovo Testamento dei Cristiani e alla figura della Vergine Maria e di Gesù.

Una doverosa precisazione si impone riguardo l’edizione di “Popol Wuh” che ho in mano. Si tratta di un testo in inglese dell’Editorial Piedra Santa (Guatemala, maggio 1993), la terza ristampa della traduzione inglese del 1977 del testo di Albertina Saravia che risale presumibilmente agli anni ’50 (la prefazione dell’autrice è datata “ottobre 1954”). In rete è difficile trovare riferimenti a questo specifico testo ma ne esistono edizioni successive in inglese e spagnolo, e anche testi di altri autori che raccontano la storia dei Quiche basandosi sul lavoro di Albertina Saravia e sull’antico testo Maya.



Federica Leone è una viaggiatrice nel senso più ampio del termine. Viaggia in lungo e in largo del Pianeta fino a toccare terre e popolazioni a noi ben lontane. Scrive dei suoi viaggi in maniera proficua ed ha al suo attivo diversi libri. Potete trovarli ed acquistarli qui: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=11547&page=1&pageR=1

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