martedì 14 giugno 2011

Il Re del mondo

Il Re del mondo 
di René Guénon


Un lavoro interessante, capitale per chi si occupa di antropologia culturale e di storia delle religioni. Ma ormai datato, come gli altri lavori dell'autore e i soliti Eliade, Evola, Zolla. La ricostruzione dell'immaginario sacro archetipico si ferma alla soglia dell'astrazione concettuale e non evoca la profondità polimorfica, assolutamente poietica del simbolo.

Del resto Guénon prende in considerazione soltanto le tradizioni che ci arrivano attraverso le religioni rivelate e i testi sacri indiani, limitando un campo che invece trae origine e consolida la sua semantica simbolica in tempi molto più antichi: mi riferisco al Neolitico.

Se non si legge Robert Graves, se non si legge Marija Gimbutas, i quali riportano la nascita del simbolismo sacro alle religioni preistoriche e alla loro percezione del Mondo come unicum omogeneo che non contempla distinzioni tra spirito e materia, sacro e profano, immanente e trascendente, Guénon apparirà sempre incompleto e riduttivo.


Recensione a cura di:
Cecilia Marchese.
Cecilia Marchese si è laureata in Lingue e Letterature Moderne con uno studio monografico dal titolo "Pasolini tra Mito e Storia: Appunti per un'Orestiade Africana".
Poetrice, scrittora, specialista di Storia, Culti e Culture dei Popoli Mediterranei, in particolare quelli preistorici e protostorici di area siciliana e nordafricana, appassionata studiosa dell'Islam nonché autrice di saggi brevi sui settori già citati.

http://www.myspace.com/fatimahcrossin

1 commento:

  1. Bella recensione di un'opera importante di uno dei più grandi esoteristi dell'età contemporanea ( e non solo). Guénon rimane, infatti, a mio avviso, uno dei capisaldi della cultura esoterica al di là delle accuse (anche a sfondo politico) che gli sono state rivolte da taluni.
    Il suo Tradizionalismo (intriso di perennialismo) con la sua metafisica divina indipendente da uomini e culture di ogni tempo, oltre ad essere molto affascinante coglie un elemento fondamentale e universale: ad un certo punto (o progressivamente) è successo qualcosa che ha creato un gap tra l'Uomo e l'Akasha.
    Forse un giorno...

    Saluti

    Mr. B.

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